I passi principali per imparare a degustare il vino
Il primo passo è quello di riempire il calice: quest’ultimo però va riempito solo per un terzo e va sollevato dalla parte inferiore, altrimenti c’è il rischio che il calore delle mani possa riscaldare il vino.
Come riconoscere se un vino è ben invecchiato? Bisogna fare contrasto portando il calice all’altezza di una superficie chiara, un tovagliolo bianco, ad esempio. I vini ben invecchiati tendono ad un colore scuro, i rossi verso i toni del porpora mentre i vini bianchi tenderanno all’ambrato. La roteazione lenta del vino serve invece a cospargere le pareti per poter vedere il numero e il tipo di archetti che si formano: questi ultimi definiscono la viscosità e il tasso alcolico di quest’ultimo.
Il prossimo passo? Prima di sorseggiare il vino, bisogna compiere un ultimo passo: annusarlo per poter avvertire il bouquet di cui è composto. Il vino deve volteggiare per poter emanare tutto il suo aroma, che potrà essere fruttato, aromatico, speziato ecc, più o meno intenso e persistente, ma anche complesso, in base alla quantità e qualità di profumi che vi si percepiscono al suo interno.
Finalmente arriva il momento più atteso, assaggiare il vino! Bisogna trattenerlo un po’ per degustarlo al meglio e assaporare tutte le sfumature di aromi di cui è composto. Quali sensazioni trasmette un buon vino? La sensazione piacevole data dal giusto bilanciamento tra componenti zuccherini, acidi, amari e salati. Dopo aver ingerito, bisogna ora concentrarsi sul retrogusto, da quest’ultimo dipendono qualità e : se il vino è di buona qualità le sensazioni positive rilasciate dall’assaggio dovranno persistere per alcuni secondi.
Se esse sono persistenti come nel momento dell’assaggio e positive, il vino è di grande qualità. In alcuni casi, il retrogusto può cambiare e addirittura diventare sgradevole. Dal retrogusto infatti dipendono la bontà e il corpo finale del vino che stiamo assaggiando.